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PetFood: cosa non dobbiamo mai dimenticare di fare e di dire ai proprietari.


mercoledì 13 giugno 2018


PetFood: cosa non dobbiamo mai dimenticare di fare e di dire ai proprietari

Diamo uno sguardo alle corrette valutazioni da fare quando si tratta di consigliare la giusta quantità di alimento industriale da somministrare giornalmente al paziente

Lo scopo di questo articolo non è quello di spiegare come leggere un'etichetta, descriverne il suo contenuto o dare una valutazione qualitativa sul petfood, ma è quello di porre l'attenzione su alcuni dettagli che spesso sottovalutiamo o, peggio ancora, non prendiamo in considerazione e che di conseguenza dimentichiamo di comunicare al proprietario.

La prima informazione su cui dobbiamo porre l'attenzione è la specie e la categoria di destinazione dell'alimento. La normativa prevede l'obbligo di specificare sulla confezione dell'alimento la specie a cui è destinato e, in particolare, la categoria (adulto o cucciolo) poiché, a seconda della specie e dell'età, i fabbisogni nutrizionali cambiano notevolmente. Il gatto, ad esempio, è considerato un "carnivoro stretto", mentre il cane può essere definito un "carnivoro opportunista", e proprio per questa ragione hanno esigenze nutrizionali differenti. In particolar modo il gatto ha un maggior fabbisogno proteico rispetto al cane, non è in grado di convertire il βcarotene in vitamina A, né di sintetizzare l'acido arachidonico e l'amminoacido taurina che, infatti, nel gatto rientra tra gli amminoacidi essenziali. Quindi, per quanto possa sembrare ovvio, è fondamentale che l'animale assuma un alimento destinato alla propria specie e categoria, in alternativa potrebbe andare incontro a carenze nutrizionali importanti.

L'informazione che più spesso i proprietari, e i veterinari, si dimenticano di controllare è se un alimento commerciale è classificato come COMPLETO o COMPLEMENTARE. Questa informazione si trova comunemente come una piccola scritta (obbligatoria per legge), che precede la descrizione degli ingredienti e, proprio per questo, passa spesso inosservata, ma è tra le informazioni fondamentali affinché un animale venga alimentato in maniera corretta. Un alimento per potersi definire completo deve soddisfare TUTTI i fabbisogni nutrizionali della specie e della categoria a cui è destinato, secondo quanto viene definito dalle linee guida Fediaf, e perciò può essere somministrato all'animale come unica fonte alimentare. Un alimento complementare, invece, anche se è in grado di coprire il fabbisogno energetico di un animale, risulta carente di alcuni principi nutritivi fondamentali, ecco perché non deve essere somministrato da solo, ma può solo essere usato come "aggiunta" ad un altro alimento completo. Un esempio classico è la maggior parte degli alimenti umidi, soprattutto quelli reperibili nei supermercati, che risultano molto appetibili, ma non sono in grado di soddisfare tutte le esigenze nutrizionali dell'animale a cui sono destinati. È perciò fondamentale controllare con attenzione gli alimenti che vengono somministrati dai proprietari ai loro animali, soprattutto se questi utilizzano prevalentemente o esclusivamente alimenti umidi.

Per quanto riguarda la quantità di cibo da somministrare ad un cane o ad un gatto, i veterinari e i proprietari tendono ad affidarsi completamente alle indicazioni presenti in etichetta. Purtroppo queste indicazioni sono puramente orientative e fanno riferimento solo al peso dell'animale. Non possono, quindi, tenere conto di tutte le variabili (sterilizzazione, attività, età, razza, patologie etc) che condizionano il reale fabbisogno energetico di un animale.

L'azione professionale del veterinario deve perciò includere il calcolo della dose più adeguata al singolo soggetto, che può discostarsi notevolmente da quella riportata in etichetta. Ma come? A seguire verrà spiegato come calcolarlo, passo per passo, senza l'utilizzo di un software specifico, come MyVetDiet: programma capace di calcolare la razione giornaliera corretta da somministrare al paziente partendo dai dati relativi all'animale e da quelli presenti in etichetta.

1) Calcolare il fabbisogno energetico di mantenimento dell'animale, ad esempio, utilizzando l'equazione suggerita dall'NRC
FEM = 130x(peso ideale)0,75 per il cane
FEM =  100x(peso ideale)0,67 per il gatto
2) Moltiplicare il risultato ottenuto per tutti i fattori di correzione specifici per quel soggetto come la razza, l'età, la sterilizzazione, l'attività fisica, la temperatura ambientale (reperibili facilmente su libri dedicati alla nutrizione di cane e gatto)
3) Calcolare il dosaggio giornaliero attraverso l'equazione:
gr da somministrare = fabbisogno dell'animale x 100 / kcal per 100 gr alimento

La legge non prevede l'obbligo di riportare in etichetta le kcal contenute nell'alimento, per cui, in alcuni casi, è possibile reperire questo dato sulla confezione o nel prontuario, mentre in altri casi sarà necessario calcolarlo partendo dai dati presenti in etichetta con la seguente equazione:
Kcal per 100 gr di prodotto = 3,5 x (% proteine) + 8,5 x (% olii e grassi) + 3,5 x (% carboidrati)

Anche l'informazione sul quantitativo di carboidrati non è presente direttamente in etichetta, ma va calcolata a partire dalla composizione analitica nel seguente modo:
% carboidrati = 100 - % proteine - % olii e grassi - % fibra - % ceneri - % umidità.

È comprensibile che la maggior parte dei veterinari, essendo questo un calcolo abbastanza complesso e vedendo tutte queste equazioni, preferirebbe continuare a seguire i dosaggi suggeriti dall'azienda produttrice, ma non bisogna mai dimenticare che la corretta alimentazione fa parte della cura e della terapia dei propri pazienti. Infine, è bene ricordare, che pesare l'animale con cadenza mensile, è fondamentale per capire se il fabbisogno energetico calcolato è realmente corretto per quello specifico paziente.

Bibliografia:
Nutritional Guidelines For Complete and Complementary Pet Food for Cats and Dogs, FEDIAF 2017
WSAVA Global Nutrition Committee: Recommendations on Selecting Pet Foods


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