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Patologie, Terapia dietetica

Trapianto fecale nel cane e nel gatto - Parte 1: Indicazioni cliniche, selezione del donatore e screening.


mercoledì 3 settembre 2025


Trapianto fecale nel cane e nel gatto - Parte 1: Indicazioni cliniche, selezione del donatore e screening

Negli ultimi anni il trapianto di microbiota fecale (FMT, Fecal Microbiota Transplantation) ha guadagnato crescente attenzione anche in medicina veterinaria, come strategia terapeutica per ristabilire un equilibrio microbico intestinale alterato e, sempre più studi, ne dimostrano l'efficacia e l'effetto benefico. Questa procedura consiste nel trasferire materiale fecale da un donatore sano a un paziente affetto da disbiosi, con l'obiettivo di ristabilire un'omeostasi microbica funzionale

Il Companion Animal FMT Consortium ha redatto, recentemente, delle linee guida per aiutare i medici veterinari ad utilizzare al meglio il trapianto fecale.

Qui di seguito riportiamo un riassunto delle linee guida, che includono i diversi passaggi da effettuare, tra cui la selezione del donatore, la preparazione del campione, la sua eventuale conservazione, i metodi in cui si può effettuare e i relativi dosaggi.

Secondo queste linee guida, le principali indicazioni per il FMT nei piccoli animali includono la parvovirosi canina, la diarrea acuta e le enteropatie croniche del cane. Nei cuccioli affetti da parvovirus, ad esempio, il FMT si è dimostrato capace di ridurre significativamente la durata della degenza e di accelerare il miglioramento clinico. Nei soggetti adulti con diarrea acuta non complicata, i risultati ottenuti con il trapianto fecale superano quelli ottenuti con la terapia antimicrobica, in termini di miglioramento dei punteggi fecali e di ripristino del microbiota.

Per quanto riguarda le enteropatie croniche, il FMT viene oggi considerato un'opzione adiuvante utile, soprattutto nei casi refrattari alla terapia dietetica.

Recentemente, la classificazione delle enteropatie croniche nel cane è stata modificata sostituendo le enteropatie che venivano definite come "rispondenti agli antibiotici" con le "enteropatie che rispondono ad una modificazione del microbiota intestinale" (MrMRE).

Tra le possibili strategie terapeutiche per questa classe di enteropatie rientra sicuramente il trapianto fecale.

Sebbene gli studi nel gatto siano ancora limitati, sono documentati casi clinici promettenti in soggetti con enteropatie acute o croniche resistenti ai trattamenti standard.

La selezione del donatore è il primo passaggio per poter effettuare il trapianto fecale e risulta essere una scelta cruciale per garantire sicurezza ed efficacia.

I criteri proposti dal Companion Animal FMT Consortium per la scelta del donatore comprendono:
Criteri iniziali per la scelta del donatore:
- Animali clinicamente sani, con visita clinica e anamnesi normali
- Body Condition Score tra 4 e 6 su 9
- Età ≥ 12 mesi e < 75% dell'aspettativa di vita della razza
- Nei gatti sarebbero da prediligere soggetti che vivono in appartamento provenienti da famiglie con un solo gatto.
- Nessuna storia di segni gastrointestinali negli ultimi 4 mesi.
- Esclusione permanente dai possibili donatori per tutti i soggetti che hanno una storia di segni gastrointestinali cronici (>3 settimane).
- Esclusione momentanea per gli animali che sono stati ricoverati in ospedale o tenuti in pensione per più di 8-10 ore nelle 4 settimane precedenti.
- Nessun Trattamento antimicrobico negli ultimi 6 mesi.
- Nessun Trattamento con farmaci che possano modificare il Ph gastrico da almeno 2 settimane.
- Dieta a base di alimenti crudi negli ultimi 30 giorni.
- Gatti con contatto recente con animali positivi a FeLV o FIV.

Una volta selezionato il candidato donatore, si procede con un accurato screening clinico e microbiologico che comprende:
- Dysbiosis Index (DI) dove disponibile (valore < 0 richiesto). Sconsigliata invece la next-generation sequencing non validata per uso individuale.
- Screening per Salmonella, Campylobacter jejuni, Giardia, Cryptosporidium, parassiti intestinali (flottazione, coproantigeni, PCR).
- Per i gatti andrebbero aggiunti Tritrichomonas foetus, coronavirus enterico, FeLV, FIV.
- Esami aggiuntivi facoltativi per Clostridium perfringens (PCR) e C. difficile (PCR).

Lo screening dei donatori andrebbe effettuato almeno ogni 6 mesi o più frequentemente in aree ad alto rischio infettivo o per animali che hanno cambiato le condizioni ambientali in cui vivono.

Una volta selezionato un donatore idoneo, e completato lo screening, l'attenzione si sposta sulla raccolta del materiale fecale.

Le feci vanno raccolte immediatamente dopo la loro emissione in maniera naturale da parte dell'animale.

Nel gatto, invece, possono essere utilizzate anche feci emesse entro le 24 ore dal momento della raccolta, eliminando con una lingua di legno l'eventuale lettiera rimasta sulla superficie delle feci.

Esse andrebbero raccolte in sacchetti di plastica puliti, contenitori di vetro o provette fecali e utilizzate per la somministrazione al ricevente o stoccate preferibilmente entro 2-6 ore. In questo lasso di tempo andrebbero conservate in sacchetti con chiusura lampo o contenitori sigillati per ridurne l'esposizione all'ossigeno.

Nel prossimo articolo spiegheremo in maniera dettagliata come vanno preparate le feci e come effettuare l'eventuale stoccaggio e la somministrazione al cane ricevente.

BIBLIOGRAFIA:
- Clinical Guidelines for Fecal Microbiota Transplantation in Companion Animals. Advances in Small Animal Care 5 (2024) 79-107


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