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Cani diabetici: effetti di una dieta casalinga rispetto ad una dieta commerciale sulla variabilità glicemica e sul controllo glicemico mediante sistema di monitoraggio continuo.


mercoledì 1 ottobre 2025


Cani diabetici: effetti di una dieta casalinga rispetto ad una dieta commerciale sulla variabilità glicemica e sul controllo glicemico mediante sistema di monitoraggio continuo

La gestione nutrizionale nei cani affetti da diabete risulta essere un punto cardine della terapia, tanto quanto la terapia insulinica.
Proprio per questa ragione numerose aziende di PetFood hanno prodotto alimenti dietetici specifici per animali affetti da diabete, sia umidi che secchi.
Questi alimenti hanno una composizione variabile, ma la maggior parte ha un contenuto di fibra da moderato ad elevato, proteine di alta qualità, grassi limitati e carboidrati complessi, sotto forma di amido


La quantità di carboidrati risulta molto variabile nei diversi prodotti, con livelli più elevati negli alimenti secchi per l'essenzialità dell'amido nella produzione della crocchetta.

All'interno del blog di MyvetDiet, abbiamo scritto alcuni articoli in cui vengono messi a confronto gli alimenti diabetici secchi e umidi per cani e gatti sia su sostanza secca che su 1000 kcal.

L'alternativa agli alimenti dietetici commerciali può essere quella di una dieta casalinga studiata e personalizzata per il paziente diabetico.

Fino ad oggi, la maggior parte degli studi si sono concentrati sugli effetti della fibra alimentare e dei diversi tipi di carboidrati presenti negli alimenti commerciali nel controllo glicemico dei pazienti senza, però, arrivare ad un consenso unanime e ad un dosaggio specifico, mentre non sono stati effettuati studi approfonditi sull'utilizzo di strategie nutrizionali alternative come le diete casalinghe.

Un recente studio crossover randomizzato, condotto dall'Università di Bologna, e pubblicato sul Journal of Small Animal Practice, ha confrontato, in dieci cani diabetici stabilizzati, gli effetti di una dieta casalinga bilanciata e di una dieta commerciale secca formulata specificamente per soggetti diabetici, valutando le differenze sul controllo glicemico e sulla variabilità glicemica mediante sistema di monitoraggio continuo (FreeStyle Libre).

Grazie a questo dispositivo, è possibile monitorare in tempo reale l'andamento della glicemia nei pazienti, il tempo trascorso nell'arco della giornata all'interno dei range target dei valori di glucosio ematico, nonché la variabilità glicemica, sia intra-giornaliera, che tra diversi giorni.

Lo scopo dello studio sopracitato è stato quello di valutare gli effetti di una dieta casalinga e di un alimento commerciale secco, sia sul controllo glicemico, che sulla variabilità della glicemia in cani di proprietà con diabete stabilizzato, ipotizzando che la dieta casalinga potesse fornire un controllo glicemico simile all'alimento commerciale, ma con una variabilità glicemica maggiore dovuta a una maggior variabilità nella composizione dei nutrienti e nella preparazione degli ingredienti.

Lo studio è stato effettuato su 10 cani diabetici, sottoposti a trattamento insulinico, a cui era stato diagnosticato un diabete mellito da almeno tre mesi, che non avevano subito un cambio del tipo di insulina da almeno 30 giorni e in cui il controllo glicemico veniva considerato stabile secondo lo score clinico diabetico ALIVE.

Inoltre, essi non presentavano nessun'altra patologia che richiedesse una dieta specifica e non avevano ricevuto terapie a base di glucocorticoidi nei 30 giorni precedenti.

I soggetti, prevalentemente di razza pura, di età media pari a 9 anni (da 2 a 14 anni) e con un'ampia variabilità di peso corporeo (5,2-36,5 kg), erano tutti trattati con insulina glargine 300 U/ml (6 su 10) o caninsulin (4 su 10) e venivano alimentati con alimenti dietetici veterinari secchi.

Nello specifico 8 cani assumevano alimenti "diabetic" di aziende diverse da quella utilizzata nello studio, uno con un alimento specifico per far perdere peso e uno con una dieta gastrointestinale.

Lo studio prevedeva due periodi di 6 settimane, separati da una transizione di 5 giorni, durante i quali ciascun cane riceveva alternativamente una delle due diete.

Così facendo, ogni cane, ha ricevuto per 6 settimane, prima una dieta e poi l'altra, alcuni iniziando dalla dieta casalinga e altri dalla dieta commerciale.

La dieta commerciale impiegata era l'alimento secco Monge VetSolution Diabetic mentre la dieta casalinga era stata studiata da veterinari nutrizionisti per essere completa e simile all'alimento commerciale per il contenuto di proteine, grassi e amido mentre differiva in maniera significativa nel contenuto di fibra.

Gli ingredienti contenuti nell'alimento commerciale erano Carne essiccata di pollo, tapioca (20%), patate (14%), fibra di piselli, pesce essiccato (acciughe), uova essiccate, olio di pesce (olio di salmone)*, carne essiccata di anatra, lievito di birra, sali minerali, grasso animale (olio di pollo), Xilooligosaccaridi (XOS 0,4%), semi di fieno greco (0,15%), prodotti e sottoprodotti della trasformazione di frutta e verdura fresca (concentrato di succo di melone - Cucumis melo cantalupensis - fonte di superossidodismutasi - 0,005%), proteina di latte in polvere, mentre quelli della dieta casalinga erano Petto di pollo fresco (49%), orzo perlato (20%), piselli (16%), patate (8%), strutto, oli vegetali (girasole, grano), integratore di minerali e vitamine (Essential Cane Adulto, Chemivit), olio di salmone (EPA+DHA 31%), carbonato di calcio, l-carnitina.

La scelta dell'orzo perlato al posto della tapioca è stata effettuata per rendere più semplice ai proprietari l'approvvigionamento degli ingredienti.

Di seguito riportiamo una tabella che mette a confronto i tenori analiti su sostanza secca e su 100 kcal delle due diete.
% SU SOSTANZA SECCA DIETA COMMERCIALE
% SU SOSTANZA SECCA DIETA CASALINGA
GRAMMI IN 100 KCAL DIETA COMMERCIALE
GRAMMI IN 100 KCAL DIETA CASALINGA

Proteine grezze
33
35
8,9
8

Grassi
12
15
3,4
3,6

Amido
25
26
6,8
6,8

Ceneri
9
5
2,6
1,2

Fibra grezza
6,6
2,4
1,8
0,6

Fibra alimentare totale
18
8,6
4,8
2,2

Fibra solubile
2,9
2
0,8
0,5

Fibra insolubile
14,8
6,6
4
1,5



L'umidità della dieta commerciale era del 5 % con un apporto calorico di 348 kcal ogni 100 grammi mentre la dieta casalinga aveva un'umidità del 73% e 118 kcal in 100 grammi.

Entrambe le diete contenevano un quantitativo di carnitina di 270 mg/kg ogni kg di sostanza secca.

Sul piano clinico e laboratoristico, entrambi i regimi hanno garantito un buon mantenimento del controllo glicemico, con ALIVE score costantemente entro valori indicativi di stabilità e senza variazioni significative nel fabbisogno insulinico e non si sono osservate differenze di peso corporeo o condizione corporea durante i due periodi.

La valutazione del dosaggio di insulina per apportare eventuali modifiche è stata effettuata a due, quattro e sei settimane per ciascun periodo dietetico e per ciascun animale, e in quell'occasione sono state effettuate eventuali variazioni quando reputate necessarie.

Di conseguenza, le valutazioni totali della dose di insulina sono state 30 per ogni fase dietetica (3 per ogni soggetto).

Durante la somministrazione della dieta casalinga la dose di insulina è stata aumentata 10 volte (sulle 30 effettuate) ossia il 33%, diminuita 6 volte (20%) e rimasta invariata nelle altre 14 valutazioni (47%) mentre durante la dieta commerciale la dose di insulina è stata aumentata nel 37% delle volte, diminuita nel 10% e rimasta invariata nel 53%.

Non sono state riscontrate differenze significative nella dose di insulina somministrata a ciascun cane tra i due periodi dietetici.

Alla fine di ogni periodo di dieta sono state effettuati analisi ematobiochimiche che includevano fruttosamine, colesterolo, trigliceridi, creatinina, ALT, beta-HBA, proteine totali, albumina ed esame delle urine.

I risultati non hanno evidenziato differenze significative ad eccezione dei valori di colesterolo.

Infatti, a T6 (sei settimane per entrambi i periodi dietetici) i cani alimentati con dieta casalinga mostravano una riduzione significativa della colesterolemia rispetto a quelli alimentati con dieta commerciale, suggerendo un possibile effetto ipocolesterolemizzante dell'orzo, verosimilmente mediato dai β-glucani.

Studi effettuati in precedenza su cani diabetici, infatti, avevano mostrato risultati simili quando essi venivano alimentati con diete contenenti questo cereale.

Anche l'analisi delle curve glicemiche continue ha evidenziato alcune differenze interessanti. Pur non emergendo variazioni significative nella glicemia media, né nel tempo all'interno dei range ideali per cani diabetici (70-250 mg/dl), i cani alimentati con dieta casalinga presentavano una riduzione del tempo sopra range e un aumento del tempo sotto range, indicando un effetto ipoglicemizzante più pronunciato nelle diete casalinghe.

Secondo gli autori questo risultato potrebbe essere attribuito alle differenze delle due diete in termini di ingredienti e processi di cottura.

Infatti, le due diete differivano nelle fonti di amido, nonostante la quantità totale fosse sovrapponibile, ed è noto da studi precedenti come l'amido svolga un ruolo chiave nella modulazione delle fluttuazioni del glucosio e dei lipidi nel sangue.

Anche il processo di cottura è completamente differente tra la dieta commerciale e casalinga, con un grado di gelatinizzazione che potrebbe differire in maniera significativa nelle due diete andando ad influenzare l'assorbimento di glucosio a livello intestinale.

Non si sono invece osservate differenze nei parametri di variabilità glicemica (deviazione standard, coefficiente di variazione intra- e intergiornaliero), contrariamente all'ipotesi iniziale che una dieta casalinga, meno standardizzabile, potesse introdurre una maggiore instabilità.

Va sottolineato che in questa sperimentazione i proprietari erano fortemente motivati e seguiti da nutrizionisti, condizione che potrebbe non riflettere la realtà clinica quotidiana, in cui l'aderenza a ricette casalinghe, e la costanza nel seguirle, risulta più variabile.

Un'altra osservazione che viene fatta dagli autori riguarda la quantità di fibra differente nelle due diete.

Infatti, nonostante la differenza significativa nel contenuto di fibra totale e insolubile (la quantità di fibra solubile era più simile tra le due diete), le due diete sono risultate entrambe valide per la gestione nutrizionale di cani diabetici.

La fibra viene considerata molto utile per migliorare il controllo glicemico nei pazienti diabetici e il libro "Small Animal Clinical Nutrition" suggerisce per cani diabetici una quantità di fibra compresa tra il 7% e il 18% su sostanza secca, tuttavia, con la dieta casalinga di questo studio, è stato possibile ottenere un buon controllo glicemico.

Gli studi effettuati fino ad ora non hanno chiarito con certezza l'effetto delle diverse fonti di fibre sui cani diabetici e il contenuto e il tipo di fibre ottimali devono ancora essere stabiliti, ragion per cui, ad oggi, andrebbero considerati soprattutto i fattori individuali del paziente (peso, BCS e preferenze di cane e proprietario) per la scelta delle fibre e della quantità da utilizzare, chiedendosi se le diete ricche di fibre debbano essere raccomandate di routine nei cani diabetici.

In conclusione, entrambi gli approcci nutrizionali (commerciale e casalingo) possono essere considerati validi per il management del cane diabetico.

La dieta casalinga, se formulata da veterinari nutrizionisti, e seguita con rigore dai proprietari, appare in grado di garantire un controllo glicemico sovrapponibile a quello ottenuto con un mangime commerciale dedicato, mostrando al contempo un impatto favorevole sul profilo lipidico e una tendenza a limitare l'iperglicemia postprandiale precoce.

Questi dati sottolineano come la personalizzazione nutrizionale, inclusa la possibilità di ricorrere a formulazioni casalinghe bilanciate, possa rappresentare un'opzione reale e clinicamente efficace per pazienti selezionati. Rimangono tuttavia necessari ulteriori studi, con numeri più ampi e tempi di osservazione più lunghi, per definire se queste differenze abbiano un reale impatto prognostico sul lungo termine e per stabilire linee guida più precise sul ruolo delle fonti amidacee e della fibra nelle diete destinate a cani diabetici.

BIBLIOGRAFIA:
- A. M. Tardo, C. G. Vecchiato, E. Gherlinzoni, A. Corsini, S. Corradini, F. Del Baldo, G. Biagi, F. Fracassi. Effect of a homemade diet compared to a commercial diet on glycaemic variability and glycaemic control assessed by continuous glucose monitoring system in diabetic dogs: a randomised crossover study. JSAP 22 August 2025. OPEN ACCESS. https://doi.org/10.1111/jsap.70022


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