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Alimentazione, Fabbisogno energetico, Patologie

L'obesità: quando il sovrappeso diventa una patologia.


mercoledì 23 maggio 2018


L'obesità: quando il sovrappeso diventa una patologia

La buona riuscita di un programma di dimagrimento, per un cane o per un gatto, dipende sia dal proprietario che dal veterinario, ecco perché dovrebbe essere buona norma sottoporre ogni animale ad una valutazione del suo stato nutrizionale.

L'obesità viene definita come accumulo di una quantità eccessiva di tessuto adiposo nel corpo, ma differenziarla dal sovrappeso risulta spesso difficile.

In medicina umana esistono dei criteri molto stretti per definire il sovrappeso e l'obesità, basati sulla differenza tra il peso ideale ed il peso attuale. In medicina veterinaria valutare il peso ideale non è sempre semplice e, proprio per questa ragione, la valutazione dello stato nutrizionale viene fatta principalmente attraverso l'attribuzione di un punteggio di condizione corporea (BCS).

La causa principale dell'obesità è lo squilibrio fra l'apporto energetico e la spesa energetica dell'animale. Un eccesso nell'apporto energetico può essere dovuto alla somministrazione di troppo cibo, all'elevata appetibilità degli alimenti con conseguente aumento di assunzione da parte dell'animale, all'utilizzo errato di snack e premi somministrati dai proprietari e, soprattutto nel gatto, alla somministrazione ad libitum dell'alimento senza tenere conto del fabbisogno energetico dell'animale.

La spesa energetica totale di un animale dipende da diversi fattori e la sua riduzione ha come principali cause la sedentarietà dell'animale, la sterilizzazione e in alcuni casi la razza: esistono infatti alcune razze che tendono all'obesità più facilmente di altre come, ad esempio, il labrador retriever, il golden retriever o il beagle.

Nel cane esistono, tra i fattori di rischio per lo sviluppo di obesità, anche alcune patologie endocrine tra cui l'ipotiroidismo e la sindrome di Cushing.

Numerosi studi dimostrano che l'obesità è uno dei problemi di salute più comune negli animali domestici (tutti gli studi eseguiti nelle cliniche veterinarie e nei paesi industrializzati hanno mostrato un'incidenza dell'obesità nel cane di almeno il 20%) ma, al contempo, sottolineano come i proprietari non si rivolgano quasi mai al veterinario per un problema legato al peso del loro animale e di quanto sottovalutino la questione, non rendendosi conto dei problemi di salute in cui possono incorrere animali obesi. ((German & al., 2015))

Il diabete, i problemi osteoarticolari, le patologie delle vie urinarie, le patologie respiratorie e cardiovascolari, sono solo alcuni esempi di patologie del cane e del gatto che presentano una stretta correlazione con l'obesità. Per fortuna una parte di queste patologie sono reversibili in seguito al raggiungimento del peso ideale da parte dell'animale.

VALUTAZIONE NUTRIZIONALE E CALCOLO DEL PESO IDEALE
Considerando la sua rapidità, la sua semplicità, e contemporaneamente la sua importanza, ogni veterinario dovrebbe comprendere nella visita clinica anche la valutazione dello stato nutrizionale del paziente. A sottolinearlo è anche WSAVA (the World Small Animal Veterinary Association) che ha creato delle linee guida sulla valutazione nutrizionale degli animali domestici da far utilizzare ai veterinari di tutto il mondo per ottimizzare la salute e il benessere dei loro pazienti.

Oltre alla raccolta dei dati anamnestici sull'alimentazione (tipo di alimentazione, quantità di cibo, numero di pasti), sulle abitudini e sull'ambiente in cui vive l'animale, il veterinario dovrebbe valutare anche il peso, il punteggio di condizione corporea (BCS) e di condizione muscolare del paziente.

Il BCS è un metodo soggettivo, semi-quantitativo per la valutazione della composizione corporea dell'animale, della percentuale di grasso (% BF) e per la stima del grado di sovra-e sottopeso. 

Qui sotto viene riportata una tabella riassuntiva della scala da 1 a 9 per la valutazione del punteggio corporeo e la sua relazione con la percentuale di massa grassa.



Dopo aver valutato il BCS, la percentuale di massa grassa e il peso attuale dell'animale si può ricavarne il peso ideale utilizzando la seguente formula:

PESO IDEALE = PESO ATTUALE X (100-%DI MASSA GRASSA)/80

In alternativa una buona indicazione sul peso ideale la può dare il peso che l'animale aveva da adulto prima di ingrassare.

AIUTARE L'ANIMALE A PERDERE PESO
Per ottenere i risultati desiderati il veterinario, come prima cosa, dovrebbe ottenere la compliance del proprietario, spiegandogli l'importanza che ha il raggiungimento e il mantenimento del peso ideale per la salute dell'animale e sottolineando le patologie a cui potrebbe andare incontro se restasse in sovrappeso.

Qui di seguito sono riportati alcuni consigli su come impostare un trattamento nutrizionale corretto per la perdita di peso.
- Calcolare il fabbisogno energetico preciso dell'animale a mano, o con l'ausilio di un programma, tenendo conto dei fattori di correzione legati all'eventuale sterilizzazione, all'attività fisica e all'obesità.

- Consigliare l'utilizzo di diete dimagranti che includono una restrizione energetica mantenendo però la quantità di nutrienti essenziali poiché una riduzione di questi ultimi potrebbe indurre lo sviluppo di stati carenziali.

- Proporre al proprietario un piano di dimagrimento preciso il cui obiettivo sia la perdita di circa l'1% del peso dell'animale a settimana.

- Tenere conto delle abitudini alimentari del paziente e modificarle gradualmente, onde evitare un'eccessiva frustrazione dell'animale e del suo proprietario.

- Scegliere il tipo di dieta da somministrare insieme al proprietario. La somministrazione di una dieta commerciale composta, sia da alimenti secchi, che umidi, può facilitare la riuscita del programma, poiché implica una riduzione dell'apporto energetico senza ridurre eccessivamente la dose di alimento somministrato.

- Offrire consigli su come aumentare l'attività fisica dell'animale. Nel caso si tratti di cani si possono proporre lunghe passeggiate quotidiane, mentre nel gatto che vive in appartamento l'utilizzo di giocattoli appositi contenenti razioni di cibo può risultare una soluzione eccellente.

- Monitorare con costanza e frequenza il paziente durante il periodo di dimagrimento, effettuando delle visite frequenti e un regolare controllo del peso. L'ideale sarebbe creare una tabella di monitoraggio del peso da consegnare al proprietario, consigliandogli di pesare l'animale ogni quindici giorni circa e di registrare il peso sulla tabella.

- Una volta raggiunto il peso ideale offrire una dieta di mantenimento a basso contenuto energetico, consigliando al proprietario di mantenere la buona abitudine di pesare regolarmente il suo animale, per evitare che quest'ultimo riprenda il peso perso.

La buona riuscita di un programma di dimagrimento dipende sia dal proprietario che dal veterinario.

BIBLIOGRAFIA: 
- Corbee RJ. Obesity in show dogs. J Animal Physiolol. Animal Nutr. 97:904-910, 2013. 
- Corbee RJ. Obesity in show cats. J Animal Physiolol. Animal Nutr. 98:1075-1080, 2014
- Fediaf Nutritional Guidelines, 2017
- German AJ. Style over substance : what can parenting styles tell us about ownership styles ans obesity in companion animals ? Br J Nutr. 113 Suppl:S72-77. Epub 2014 Nov 21.
- Lund EM, Armstrong PJ, Kirk CA, et al.  Prevalence and risk factors for obesity in adult dogs from private US veterinary practices.  Intern J Appl Res Vet Med 4: 177-186, 2005. 
- Lund EM, Armstrong PJ, Kirk CA, et al. Prevalence and risk factors for obesity in adult cats from private US veterinary practices.  Intern J Appl Res Vet Med 3: 88-96, 2005.
- Small Animal clinical nutrition, Chapter 27, 2010
- Veterinary focus "affrontare l'obesità del gatto" Royal canin, 2017. 
- Wsava Global nutritional guidelines, 2011.


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