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Alimentazione, Nutrienti

L'utilizzo della fibra alimentare negli animali domestici.


mercoledì 12 settembre 2018


L'utilizzo della fibra alimentare negli animali domestici

La fibra non è tutta uguale! Facciamo chiarezza sulle differenze tra fibra solubile e fibra insolubile e vediamo come sfruttare al meglio queste due differenti tipologie di fibra

La fibra alimentare (o dietetica) viene definita come la parte edibile delle piante non digeribile dall'apparato gastroenterico degli animali monogastrici non erbivori.

Come tale, il loro ruolo nell'alimentazione non è quello di fornire un apporto energetico all'animale, ma bensì di favorire un corretto funzionamento dell'apparato gastroenterico.

Esistono diversi modi per classificare le fibre alimentari ma, dal punto di vista nutrizionale, la classificazione di maggior interesse prende in considerazione la loro solubilità in acqua, poiché, a seconda del grado di solubilità, presentano un comportamento molto differente all'interno dell'apparato gastroenterico. In base a questa classificazione le fibre vengono divise in due grandi categorie: le fibre solubili e quelle insolubili.

Alle fibre solubili appartengono le pectine, le mucillagini, le gomme e i oligosaccaridi indigeribili, mentre le fibre insolubili sono rappresentate principalmente dalla cellulosa, dall'emicellulosa e dalla lignina.

La fibra solubile presenta un elevata fermentescibilità e induce un aumento della viscosità del contenuto intestinale che, a livello gastroenterico, si traduce in un rallentamento dello svuotamento gastrico, una diminuzione della peristalsi intestinale, un aumento del grado di idratazione delle feci e un miglioramento nell'utilizzazione digestiva di alcuni alimenti.

Essendo essa indigeribile ma fermentescibile viene trasformata dai batteri presenti nel colon in metano, anidride carbonica, acqua e acidi grassi a corta catena (acetico, propionico e butirrico). Essa da un lato favorisce la crescita della flora batterica intestinale "buona" e dall'altro, attraverso la produzione di acido butirrico, fornisce energia e nutrimento alle cellule della mucosa intestinale. Tuttavia, può indurre flautulenza per l'aumento dei gas prodotti all'interno dell'intestino.

La fibra insolubile invece non è fermentescibile e, a livello gastroenterico, induce un'accelerazione del transito intestinale, un aumento del volume delle feci, una diminuzione della digeribilità degli alimenti presenti nella dieta, nonché presenta un elevata capacità di assorbire alcune sostanze presenti all'interno dell'intestino, come ad esempio sostanze potenzialmente cancerogene. 

Agendo in modi così differenti, l'assunzione di un maggior quantitativo, di uno o dell'altro tipo di fibra, da parte di un animale risulta di fondamentale importanza, in base al risultato che si vuole ottenere sul tratto gastroenterico e a seconda delle eventuali patologie da cui esso è affetto.

Ad esempio, numerosi studi evidenziano l'utilità di alimenti ricchi di fibre solubili in cani affetti da diabete, poiché rallentando la digestione dell'amido riducono il picco glicemico post-prandiale. Anche in caso di diarree del grosso intestino può essere utile un aumento dell'apporto di fibra solubile. Siccome il maggior rischio connesso all'aumento di questa fibra, è un'eccessiva flautulenza, è consigliabile utilizzare come fibra solubile lo psyllium che tra queste fibre è quella caratterizzata da una minor fermentescibilità.  

In patologie come l'obesità, o le gastriti, invece è più indicato l'utilizzo delle fibre insolubili. Nel caso dell'obesità perché riducono la digeribilità e l'assorbimento degli altri alimenti, mentre in corso di gastriti per la loro capacità di aumentare la velocità di svuotamento gastrico.

Infine, in casi di costipazione può rendersi necessario aumentare l'apporto di entrambe le fibre, poiché, se da un lato la fibra solubile aumenta il livello di idratazione delle feci, dall'altro la fibra insolubile favorisce lo svuotamento intestinale aumentando la peristalsi.

Alimenti differenti contengono quantitativi diversi di fibra solubile e /o insolubili. Se, per esempio, necessitiamo di aumentare la fibra insolubile nell'alimentazione, possiamo utilizzare alimenti come la crusca, i legumi, il pane integrale e i cereali integrali. Mentre la mela senza buccia, lo psyllum, l'avena, o la pectina sono alimenti da preferire per aumentare il quantitativo di fibra solubile. La carota invece, se somministrata cruda, contiene principalmente fibra insolubile mentre, dopo la cottura, la quantità di fibra solubile aumenta pareggiando la quantità di fibra insolubile.


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