BLOG ALIMENTARE VETERINARIO
La nutrizione veterinaria secondo MyVetDiet
Il blog sullo stile di vita sano e consapevole da far adottare ai nostri amati cani e gatti.

Alimentazione, Nutrienti, Patologie, Terapia dietetica

Gestione della dieta in pazienti affetti da ritardato svuotamento gastrico.


mercoledì 16 settembre 2020


Gestione della dieta in pazienti affetti da ritardato svuotamento gastrico

Normalmente lo svuotamento dello stomaco avviene in sei-otto ore nel cane e in quattro-sei ore nel gatto. La velocità di svuotamento è influenzata, oltre che dalla razza, anche dal contenuto e dalla formulazione della dieta nonché dalle dimensioni del pasto

I disturbi della motilità gastrica possono essere dovuti ad un disordine funzionale primario della motilità (come per esempio in corso di dissinergia tra motilità antrale e pilorica, di ipomotilità idiopatica o di infezioni del tratto gastroenterico) oppure ad un disordine funzionale secondario ad altri disturbi come pancreatiti acute o patologie endocrine (ad esempio in caso di diabete mellito o di ipotiroidismo).

In altri casi, invece, le difficoltà di svuotamento dello stomaco possono essere dovute ad un problema di tipo meccanico come, per esempio, in presenza di un corpo estraneo, di una compressione extraluminale, di una neoplasia gastrica, o duodenale, o in corso di ipertrofia dell'antro pilorico.

Il principale segno clinico è rappresentato dal vomito cronico contenente cibo non digerito anche dopo numerose ore dall'ingestione del pasto. Ad esso, in alcuni casi, possono essere associati altri sintomi come la perdita di peso, il gonfiore gastrico, la nausea, l'inappetenza o la presenza di eruttazioni frequenti.

Nonostante la diagnosi possa essere dedotta dai segni clinici, essa deve essere confermata con l'utilizzo di radiografie con mezzo di contrasto. In alternativa, è possibile eseguire una gastroduodenoscopia che, in caso di ritardo dello svuotamento gastrico, può rilevare la presenza di cibo nello stomaco anche dopo 12-18 ore di digiuno. Inoltre, essa può valutare lo stato dello stomaco e del duodeno per capirne l'eventuale eziologia.

La corretta gestione della dieta rientra tra le scelte terapeutiche che deve effettuare il veterinario.

Innanzitutto, un paziente affetto da disordini dello svuotamento gastrico dovrebbe effettuare piccoli pasti, ma frequenti, con un alimento ad elevato contenuto di acqua, sia perché essa riduce l'osmolarità della dieta, facilitando lo svuotamento dello stomaco, sia per aumentare l'introito giornaliero di liquidi e ridurre, così, i rischi di disidratazione legati alla presenza di vomito cronico. In alcuni pazienti è, addirittura, necessario iniziare con la somministrazione di pasti liquidi o semi-liquidi.

Inoltre, il cibo dovrebbe essere offerto all'animale ad una temperatura compresa tra quella ambientale e quella corporea, ossia tra i 21 e i 38 gradi, poiché alcuni studi hanno dimostrato che i pasti freddi rallentano la velocità di transito dell'alimento nello stomaco.

I fattori nutrizionali chiave che deve avere una dieta per animali affetti da un ritardato svuotamento gastrico sono l'elevata digeribilità associata ad un ridotto contenuto di lipidi e di fibre.

La scelta della percentuale di lipidi da inserire nella dieta deve variare a seconda del paziente, della sintomatologia e della tolleranza individuale. Infatti, se da un lato i lipidi servono per aumentare la densità calorica della dieta (e di conseguenza facilitare l'aumento dell'introito calorico giornaliero in un animale sottopeso) dall'altro lato la loro presenza nella dieta stimola il rilascio della colecistochinina che ritarda lo svuotamento dello stomaco.

In linea generale i grassi dovrebbero essere mantenuti al di sotto del 15% su sostanza secca nel cane e al di sotto del 25% nel gatto.

Anche il contenuto di fibre andrebbe limitato in pazienti affetti da questa patologia poiché esse, oltre a ridurre la digeribilità dell'alimento, possono ritardare ulteriormente lo svuotamento gastrico. In particolar modo andrebbero ridotte al minimo tutte le fibre solubili che formano gel come le pectine e le gomme di psyllum o di guar, prediligendo l'utilizzo di fibre insolubili.

La percentuale di fibra totale deve, perciò, essere mantenuta al di sotto del 5% su sostanza secca.

Infine, è importante ricordare che un paziente affetto da vomito cronico presenta frequentemente alterazioni nella concentrazione sierica di alcuni elettroliti, in particolare, di sodio, potassio e cloro e che di conseguenza il loro contenuto all'interno della dieta dovrebbe essere mantenuto a dosaggi superiori rispetto ai minimi necessari in un paziente sano.

I livelli raccomandati in un piano nutrizionale per un animale affetto da ritardato svuotamento gastrico sono di 0,8-1,1% su sostanza secca per il potassio, di 0,5-1,3% su S.S. di cloruro e di 0,3-0,5% di sodio. Essi, tuttavia, andrebbero poi modificati e adattati in base ai risultati degli esami emato-chimici.

BIBLIOGRAFIA:
- MS Hand, CD Thatcher, RL Remillard, P Roudebush & BJ Novotny. Small Animal Clinical  Nutrition 5th edition. ed.   2010, chapter 54
- Pibot P, Biourge V, Elliott D, Enciclopedia della nutrizione clinica del cane, 2007, capitolo 7.


Lascia un commento

Prima di lasciare il tuo commento, raccontaci qualcosa di te: sei un utente già registrato al sito?


Sono già registrato su MyVetDiet.it
Sono un nuovo utente e non sono ancora registrato su MyVetDiet.it




Autorizzo ai sensi del Regolamento (UE) n. 679/2016 il trattamento dei miei dati personali
Accetto le condizioni contrattuali di MyVetDiet




Tags

dissinergia tra motilità antrale e piloricaipomotilità idiopaticapancreatite acutainfezione del tratto gastroenterico90ipotiroidismo caneipotiroidismo gattocompressione extraluminalevomito canevomito gattonausea canenausea gattosodiopotassiocloro