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Alimentazione, Alimentazione cuccioli

Sterilizzazione precoce e cambio di alimentazione.


mercoledì 22 luglio 2020


Sterilizzazione precoce e cambio di alimentazione

La sterilizzazione è uno degli interventi chirurgici più comuni che vengono effettuati nel cane e nel gatto. Essa, spesso, viene effettuata in età prepubere ossia quando l'animale è ancora in fase di accrescimento

La principale conseguenza di questo intervento è la riduzione degli ormoni sessuali nell'animale sterilizzato che, oltre a far variare il suo comportamento sessuale, induce anche un'alterazione del suo metabolismo.

La sterilizzazione comporta sia una riduzione del fabbisogno energetico dell'animale, di circa il 20% in meno rispetto ad un animale intero, sia un'alterazione nel metabolismo lipidico e proteico.

Il testosterone (che nella femmina fa da substrato per la formazione di estradiolo) agisce sul metabolismo proteico promuovendo la divisione cellulare e lo sviluppo delle masse muscolari mentre gli estrogeni presentano un'attività sul metabolismo del calcio (favorendo la deposizione di Sali di calcio nell'osso e la saldatura delle cartilagini di accrescimento) e sul metabolismo lipidico, riducendo i lipidi circolanti e prevenendo la loro deposizione a livello epatico.

Di conseguenza anche l'alimentazione dell'animale deve subire delle variazioni nel momento in cui esso viene sterilizzato.

La scelta del tipo di alimento da assumere e della quantità è una scelta importante e delicata, soprattutto quando l'animale è ancora in fase di accrescimento.

Tra i veterinari, però, non c'è una linea comune nel consigliare al proprietario l'alimentazione da seguire dopo che il loro animale è stato sterilizzato. C'è chi consiglia di continuare con lo stesso alimento e con le stesse quantità di prima, chi consiglia semplicemente di ridurne il dosaggio e chi invece pensa che la scelta più corretta sia quella di passare ad un alimento per animali adulti sterilizzati.

Ma qual è la risposta giusta?

La verità è che non esiste una soluzione univoca e che il veterinario, quando sceglie l'alimentazione da consigliare, deve tenere in considerazione, oltre all'età dell'animale anche la sua razza, l'età in cui esso potrà essere considerato adulto e, soprattutto, i tenori analitici dell'alimento che l'animale andrà ad assumere dopo l'intervento.

L'ideale, se l'animale è ancora cucciolo, sarebbe di somministrare un alimento studiato appositamente per cuccioli sterilizzati ma, in commercio, esistono pochissimi alimenti industriali con queste caratteristiche.

Continuare con lo stesso alimento e con lo stesso dosaggio non deve essere considerata una soluzione plausibile, poiché, come detto in precedenza, la sterilizzazione implica una diminuzione del fabbisogno energetico dell'animale che si attesta intorno al 20%. Di conseguenza, se l'animale continuasse ad assumere le stesse chilocalorie che ha assunto fino a quel momento tenderebbe ad ingrassare, con un maggior rischio di sviluppare obesità.

Quindi la scelta giusta è ridurre semplicemente del 20% la quantità di cibo che l'animale assume continuando con un alimento per cuccioli?

Purtroppo, non è così semplice. Infatti, ridurre la quantità di alimento assunto non vuol dire semplicemente far assumere all'animale meno chilocalorie ma anche ridurre l'apporto di proteine e di altri nutrienti come minerali e vitamine.

I cuccioli, come indicato dalle tabelle FEDIAF, hanno fabbisogni mineral-vitaminici, proteici, lipidici ben specifici e spesso più elevati di un animale adulto, per cui, ridurre eccessivamente il dosaggio di alimento potrebbe causare delle carenze di uno o più nutrienti.

Dall'altro lato, passare ad un alimento per animali adulti sterilizzati quando l'animale è ancora in accrescimento, soprattutto in cani di grossa taglia che raggiungono l'età adulta a 18 o 24 mesi, potrebbe implicare la somministrazione di un quantitativo non corretto di alcuni minerali, di alcune vitamine e un apporto proteico ridotto rispetto alle reali necessità dell'animale.

Particolare attenzione andrebbe rivolta al calcio, al fosforo e al rapporto tra le loro concentrazioni all'interno dell'alimento. Un cane in accrescimento ha un fabbisogno minimo di calcio molto più elevato rispetto ad un animale adulto (0,8-1% su S.S. rispetto allo 0,5% di un adulto) e, in egual modo, di fosforo (0,7% su S.S rispetto allo 0,4%) ma, dall'altro lato, ha anche un quantitativo massimo giornaliero che può assumere più limitato.

Inoltre, rispetto ad un soggetto adulto, esiste negli animali in accrescimento un limite massimo che deve avere il rapporto tra questi due micronutrienti. Infatti, nonostante in entrambi i casi il limite minino sia di un rapporto di 1:1, in un cane in accrescimento questo limite non deve superare 1,6:1 (in cani che da adulti avranno un peso superiore ai 15 kg) o di 1,8:1 (in cani che manterranno un peso inferiore ai 15 kg) a favore del calcio.

La somministrazione di un alimento con un rapporto superiore a questi valori o con una concentrazione troppo bassa o troppo elevata di calcio e di fosforo, rispetto alle necessità dell'animale, potrebbe favorire lo sviluppo di alcune patologie ortopediche (per ulteriori approfondimenti si consiglia la lettura del seguente articolo: https://www.myvetdiet.it/la_nutrizione_veterinaria_secondo_myvetdiet_dettaglio.asp?id=59), soprattutto in soggetti di grossa taglia e con predisposizione di razza.

E quindi quale alimento deve assumere l'animale dopo la sterilizzazione se è ancora in accrescimento?

Per poter rispondere correttamente a questa domanda un veterinario dovrebbe calcolare il fabbisogno energetico dell'animale dopo l'intervento, tenendo conto della riduzione del 20% rispetto a prima, e controllando le tabelle FEDIAF assicurarsi che la quantità di cibo che il soggetto andrà ad assumere soddisfi i fabbisogni minimi e massimi indicati per un animale in accrescimento. Per poterlo fare, però, deve avere a disposizione i tenori analitici dell'alimento e il suo contenuto in macro e micronutrienti. In caso manchi di questa informazione può fare richiesta all'azienda produttrice affinché glieli fornisca.

Infine, dovrebbe valutare la concentrazione di proteine, lipidi e fibra che contiene l'alimento per valutare che essi siano i più adatti per un animale che è stato sterilizzato e che, di conseguenza, ha subito una variazione nel suo metabolismo e che, nella maggior parte dei casi, avrà una diminuzione dell'attività fisica e del senso di sazietà.

BIBLIOGRAFIA:
- FEDIAF Nutritional guidelines, march 2019.


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