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Alimentazione, Patologie, Terapia dietetica

La curcuma e i suoi potenziali effetti benefici.


mercoledì 16 marzo 2022


La curcuma e i suoi potenziali effetti benefici

Il North American Veterinary Nutraceutical Council definisce il nutraceutico veterinario come "una sostanza non farmacologica, prodotta in forma purificata o estratta e somministrata oralmente al fine di fornire elementi richiesti dalla normale struttura e fisiologia corporea, al fine di migliorare la salute e il benessere degli animali".

In medicina umana la nutraceutica è un campo che è stato parecchio esplorato e studiato mentre, purtroppo, in medicina veterinaria gli studi atti a validare l'efficacia delle molecole nutraceutiche nel prevenire o modificare stati patologici sono ancora molto limitati.

Tuttavia, molti degli studi nel campo umano sono stati effettuati su animali da laboratorio con risultati, in alcuni casi, davvero sorprendenti.

Nel panorama delle sostanze nutraceutiche rientrano anche i fitoderivati ossia rimedi naturali composti da ingredienti a base di estratti naturali derivati da piante e frutti.

I principali effetti benefici degli estratti di frutta e piante sono riferibili alla loro azione antiossidante, antinfiammatoria, antimicrobica e al sostentamento della risposta immunitaria.

Tra le sostanze fitoterapiche più studiate e più utilizzate rientra sicuramente la curcumina.

Essa è una miscela di tre composti fenolici chiamati curcuminoidi: il curcumino, il dimetossicurcumino e il bis-dimetossicurcumino. Il primo è quello maggiormente rappresentato e maggiormente presente all'interno della curcumina.

Il curcumino (chiamato anche curcumina o cumino) reperibile in commercio, tuttavia, non corrisponde solo al curcumino ma rappresenta il miscuglio di tutti e tre i curcuminoidi.

Esso è il principale costituente della pianta Curcuma longa o Turmerico.

La sua biodisponibilità è risultata essere molto elevata, infatti, non viene immobilizzato tra i tessuti vegetali ma è libero di essere assorbito e, non essendo glicosidato, non necessità di reazioni metaboliche per la sua attivazione.

Gli studi effettuati su questo fitoterapico hanno messo in evidenza come i suoi principali effetti benefici siano legati alla sua attività antiossidante, antinfiammatoria, antitumorale, antimicrobica e antivirali.

L'azione antiossidante è principalmente attribuibile al curcumino e alla sua capacità di eliminare dal corpo i radicali liberi.

Al turmerico è stata attribuita anche una notevole capacità antinfiammatoria sia sulle infiammazioni acute che croniche dovuta alla capacità di alterare il metabolismo degli eicosanoidi.

Esperimenti effettuati sui ratti hanno dimostrato questa sua azione in diverse patologie di origine infiammatoria.

Tra queste rientrano l'artrite reumatoide (in cui l'effetto antinfiammatoria della curcuma è risultato comparabile a quello ottenuto con l'utilizzo di farmaci come il fenilbutazone e l'idrocortisone) e l'IBD.

In uno studio condotto su alcuni ratti a cui era stata indotta sperimentalmente una colite, l'utilizzo del curcumino ha dimostrato un miglioramento dello stato del colon e una significativa riduzione della diarrea.

Questo studio è stato preso come modello, in medicina umana, per un potenziale uso di questa sostanza nella terapia dell'IBD umana.

Tutti gli studi effettuati successivamente non hanno fatto altro che confermare che il curcumino ha delle importanti implicazioni terapeutiche nell'IBD.

Sempre su modelli animali, numerosi studi hanno dimostrato anche il suo effetto antitumorale. In particolar modo è stato evidenziato sia un effetto benefico nella prevenzione dello sviluppo di alcuni cancri nonché nel rallentamento della crescita tumorale.

Le ipotesi su come il curcumino possa avere questa azione antitumorale sono state differenti. Probabilmente questo suo potere nasce dalla sua capacità di sopprimere la proliferazione di un'ampia varietà di cellule tumorali, tanto è vero che oggi il suo utilizzo viene consigliato, nella medicina non convenzionale, come una valida alternativa ai farmaci in diversi tumori del cane e del gatto, ed in particolar modo in quelli dell'apparato digerente.

Inoltre, esso, ha un effetto benefico anche sull'attività digestiva poiché protegge contro la formazione di gas intestinali grazie alla sua capacità di agire come carminativo.

Tra le numerose attività benefiche riconosciute alla curcuma quella di antimicrobico è sicuramente una delle più antiche.

Il suo potere è stato dimostrato nei confronti di diversi ceppi patogeni gram positivi (come Staphylococcus aureus e epidermidis) e gram negativi (come E. Coli e Salmonella typhimurium).

Inoltre, la curcumina ha dimostrato di possedere un effetto parassiticida nei confronti del Toxoplasma.

Infine, sempre su animali da laboratorio, l'utilizzo del turmerico si è dimostrato efficace anche come ipoglicemizzante in topi affetti da diabete, come anticolesterolizzante e come protettivo nei confronti dei danni renali indotti da diversi farmaci.

Purtroppo, ad oggi, gli studi effettuati su cani e gatti sono davvero limitati e non esiste alcuna indicazione sui dosaggi da utilizzare.

BIBLIOGRAFIA:
- G. Biagi, B. Chiofalo, M.I. Cutrignelli, A. De Angelis, E. Fusi, G. Meineri, L. Prola, R. Ricci, M. Sandri. Nutrizione e alimentazione del cane e del gatto. Edagricole 2021. Capitolo 9.
- Campigotto, Gabriela; Alba, Davi F.; Sulzbach, Maiara M.; Dos Santos, Daiane S.; Souza, Carine F.; Baldissera, Matheus D.; Gundel, Samanta; Ourique, Aline F.; Zimmer, Fernando; Petrolli, Tiago G.; Paiano, Diovani; Da Silva, Aleksandro S. Dog food production using curcumin as antioxidant: effects of intake on animal growth, health and feed conservation. Arch Anim Nutr 2020 Oct;74(5):397-413


Commenti all'articolo

Marialuisa Petronio - 16 marzo 2022 alle 15:58

Alcuni studi riferiscono una miglior disponibilità della curcumina se associata al pepe nero. Io però non mi sento molto confidente all'idea di utilizzare il pepe nero in pazienti gastroenterici. Secondo voi il mio è un eccesso di zelo oppure una giusta precauzione? Grazie

Barbara Guidini - 17 marzo 2022 alle 10:11

Ciao Marialuisa, sinceramente neanche io ho mai usato questa associazione e non mi sentirei molto tranquilla ad usarla. Ma sarei curiosa di leggere gli studi di cui parli anche per capirne i gli eventuali dosaggi. Hai qualche riferimento bibliografico da offrirmi?

Marialuisa Petronio - 17 marzo 2022 alle 17:19

Grazie Barbara,
Questo è uno di quelli che spiegherebbe l''effetto biohenancer della piperina anche nei confronti della curcumina.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3458266/#!po=0.297619
Che mi dici? Ci possiamo fidare anche della piperina?

Marialuisa Petronio - 17 marzo 2022 alle 17:20

Ho fatto copia e incolla dal sito...lo riesci ad aprire? Dopo che l'ho incollato non ci riesco🤦🏻‍♀️

Marialuisa Petronio - 17 marzo 2022 alle 17:21

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3458266/#!po=0.297619

Barbara Guidini - 18 marzo 2022 alle 13:46

questo articolo ne parla in generale, ma ci sono studi specifici sui cani? Io personalmente non lo userei, anche se magari è un eccesso di zelo. In fondo la curcuma ha, già di per se, una buona biodisponibilità.

Marialuisa Petronio - 18 marzo 2022 alle 17:23

Ah si Barbara, studi sulla biodisponibilità nel cane non mi risultano. Vada per la circumnavigare e basta fino a prova contraria.

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