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Alimentazione cuccioli, Nutrienti

Eccesso di lisina nei cani in accrescimento.


mercoledì 2 marzo 2022


Eccesso di lisina nei cani in accrescimento

Ti è mai capitato quando prepari una dieta casalinga per un cucciolo in accrescimento di trovare la lisina al di fuori dei range indicati da FEDIAF?
Questo evento è abbastanza comune, soprattutto quando si decide di preparare un piano nutrizionale che contiene una moderata/elevata quota proteica


Ma da dove arriva questo limite massimo?  E quali possono essere le conseguenze di un eccesso di Lisina in un cucciolo?

FEDIAF indica, come limite massimo per un cucciolo, 2,8% di Lisina su S.S. per un alimento che contiene 4 kcal ogni grammo di sostanza secca.

Questo dato corrisponde a 7 grammi ogni 1000 kcal di energia metabolizzabile e a 2,8 grammi di lisina ogni 100 grammi di sostanza secca dell'alimento.

Esso è indicato come un limite nutrizionale, ossia in base agli studi effettuati, il superamento di tali livelli può portare il cucciolo ad avere problemi di accrescimento.

Nelle note, FEDIAF, specifica che questo limite deriva da uno studio di Czarnecki et al. (1985) in cui viene mostrato che un eccesso di Lisina causa una diminuzione dell'aumento di peso nei cuccioli.

In particolar modo, FEDIAF specifica che lo studio da cui è stato dedotto questo limite mostra come una dieta contenente il 4,91% su S.S. di questo amminoacido (con lo 0,91% presente nella dieta base e il 4% sottoforma di integrazione con Lisina acetato) abbia ridotto l'aumento di peso nei cuccioli che la assumevano rispetto a cuccioli che assumevano una dieta contenente il 2,91% di Lisina su S.S. (sempre con lo 0,91% di lisina proveniente direttamente dall'alimento base mentre il restante 2% veniva integrato con Lisina acetato) ma non offre spiegazioni sulle possibili cause.

Le diete usate in questo studio apportavano 415,6 kcal ogni 100 grammi di sostanza secca e la conversione fatta da FEDIAF per portare il valore alle 400 kcal (su cui si basano i limiti delle sue tabelle) ha portato a indicare come limite massimo per la Lisina il 2,8%.

Leggendo lo studio a cui si riferisce FEDIAF, in realtà si può capire le ragioni per cui un eccesso di Lisina riduce l'accrescimento di un cucciolo.

Lo studio si è basato su tre esperimenti.

Il primo è quello citato da FEDIAF in cui si è notata una riduzione di crescita e di assunzione di alimento in cuccioli alimentati con la prima dieta rispetto a quelli alimentati con la seconda.

In particolar modo, l'analisi dei dati ha mostrato che l'eccesso di Lisina causava un calo precipitoso dell'aumento di peso già nei primi giorni dell'esperimento mentre la diminuzione della quantità di cibo assunta compariva più avanti e, in ogni caso, non era tale da giustificare da sola una così evidente riduzione del peso.

Nel secondo studio Czarnecki ha perciò cercato di chiarire quale potesse essere la ragione di queste alterazioni.

In generale un eccesso di amminoacidi può ridurre l'aumento di peso o causando uno squilibrio amminoacidico o creando un antagonismo con un altro amminoacido oppure esercitando un effetto tossico.

Nel pulcino, nel ratto e nella cavia è stato dimostrato che l'eccesso di lisina induce una riduzione della crescita attraverso un meccanismo di antagonismo con l'amminoacido arginina.

Gli studi effettuati in queste specie mostrano che l'eccesso di lisina induce una riduzione dell'assunzione di mangime, un'inibizione competitiva dell'assorbimento dell'arginina dall'intestino e di un suo riassorbimento nei tubuli renali nonché l'induzione dell'attività dell'enzima arginasi.

Di conseguenza, Czarnecki ha cercato di capire se lo stesso meccanismo potesse essere alla base della riduzione di crescita anche nei cani alimentati con un eccesso di Lisina (ossia con diete contenenti il 4% di questo amminoacido).

Nel secondo studio ha, perciò, introdotto anche una supplementazione con l'Arginina.

Per l'esperimento sono state utilizzate: una dieta base, una dieta senza integrazione di lisina ma con integrazione di Arginina, una dieta solo con integrazione di Lisina e una integrata sia con Lisina al 4% che con Arginina.

I risultati hanno mostrato come la sola integrazione di Arginina non inducesse un aumento significativo del peso dei cuccioli ma che, se l'Arginina veniva integrata nella dieta con eccesso di Lisina, si poteva ottenere un miglioramento del peso degli animali rispetto a quando veniva somministrata la dieta con la sola integrazione di Lisina.

Questi dati han fatto concludere all'autore che non è la sola Arginina a promuovere la crescita e che la Lisina deprime la crescita dei cani, anche, antagonizzando l'Arginina.

Tuttavia, l'integrazione con Arginina nelle diete con eccesso di Lisina non era bastata per annullare completamente la riduzione nell'aumento del peso e soprattutto i cuccioli che assumevano la dieta con entrambe le supplementazioni riducevano comunque in maniera evidente la quantità di cibo assunto.

Nello studio successivo ha cercato di capire in che modo la Lisina potesse causare una carenza di Arginina.

Nei cani coinvolti nel terzo esperimento e alimentati con una dieta con il 4% di Lisina si evidenziavano segni classici di carenza di Arginina: aciduria orotica, iperammoniemia, riduzione dell'aumento di peso ed emesi che invece non erano presenti nei cuccioli che consumavano una dieta con l'integrazione di entrambi gli amminoacidi.

Tuttavia, l'eccessiva ingestione di Lisina non aveva né inibito né indotto l'Arginasi epatica, ma all'inizio dell'esperimento aveva provocato un'amino aciduria generalizzata.

Inoltre, la Lisina non sembrava aver influenzato l'assorbimento dell'Arginina poiché la concentrazione ematica di Arginina non risultava diminuita nei cani che assumevano diete contenenti un eccesso di Lisina.

In cambio, dallo studio è stata evidenziata una diminuzione della concentrazione ematica di Cistina e Taurina facendo pensare che la Lisina possa però inibire, in modo competitivo, l'assorbimento della Cistina.

A sua volta, la carenza di Cistina, precursore della Taurina, può causare una riduzione della sintesi di questo amminoacido.

In conclusione, questi esperimenti hanno portato a dimostrare che un consumo di Lisina in eccesso del 4% riduce in maniera sostanziale l'aumento del peso nei cani in crescita.

L'autore spiega anche che il 50% di questa riduzione del peso è dovuta ad una minor assunzione di cibo mentre l'altro 50% è dovuto al fatto che la Lisina agisce da antagonista nei confronti dell'Arginina.

Tuttavia, non è riuscito a chiarire il meccanismo di interazione tra questi due amminoacidi.

Infatti, i meccanismi di antagonismo evidenziati nel pulcino (induzione dell'arginasi tissutale e inibizione del riassorbimento tubulare renale di Arginina) non sembrano essere applicabili anche nel cane e la causa non sembra risiedere in una riduzione dell'assorbimento di Arginina a livello intestinale.

Infine, una supplementazione di Arginina per "compensare" ad un eccesso di Lisina, può alleviare la maggior parte dei sintomi da carenza di Arginina e, in parte, ridurre la depressione della crescita ma comunque gli animali che assumono un eccesso di Lisina, anche se supplementati da adeguati livelli di Arginina, riducono parzialmente l'aumento del loro peso rispetto ad animali che assumono una dieta con livello di Lisina adeguati.

Pertanto, è bene evitare un eccesso di Lisina in cani in accrescimento.

BIBLIOGRAFIA:
- Czarnecki GL, Hirakawa DA, Baker DH. (1985) Antagonism of Arginine by Excess Dietary Lysine in the Growing Dog. J Nutr. 115(6):743-752.
- FEDIAF Nutritional Guidelines, ottobre 2021.


Commenti all'articolo

Marialuisa Petronio - 4 marzo 2022 alle 17:54

Molto interessante. Mi viene di conseguenza da porre una domanda: Questo avviene con un mangime che apporta cosca 400 Kcal/100g e che ha, ipotizziamo, un 28-30%di PG. Cosa succede invece se abbiamo una dieta che apporta le stesse Kcal ma è No Carb o Barf? Essendoci molta più proteina nobile e ad alta digeribilità, potrebbe non essere così determinante la competizione tra aminoacidi?


Marialuisa Petronio - 4 marzo 2022 alle 17:55

Cosca è da leggere circa😅

Barbara Guidini - 4 marzo 2022 alle 19:39

Ciao Marialuisa, bella domanda che mi sono posta pure io, ma dal punto di vista scientifico non ho trovato uno studio su questo argomento e che potesse dare una risposta a questo quesito.

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