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Nutrienti

Calcio, fosforo e l'importanza del loro rapporto nella dieta di cani e gatti.


mercoledì 1 settembre 2021


Calcio, fosforo e l'importanza del loro rapporto nella dieta di cani e gatti

Il calcio svolge due importanti funzioni nel corpo. La prima è di essere la principale componente strutturale di ossa e denti. La seconda è quella di essere coinvolto nel trasferimento di informazioni tra le cellule e nella trasmissione di impulsi nervosi.
Il fosforo è il secondo più grande costituente delle ossa e dei denti, ma rappresenta anche una componente strutturale dell'RNA e del DNA, nonché dell'ATP e dei fosfolipidi di membrana. Esso è essenziale per la crescita e la differenziazione cellulare, per il consumo di energia nonché per la formazione di amminoacidi e proteine.


Il calcio svolge due importanti funzioni nel corpo. La prima è di essere la principale componente strutturale di ossa e denti. Infatti, almeno il 90% del calcio presente nell'organismo viene trattenuto all'interno di queste due strutture. La seconda è quella di essere coinvolto nel trasferimento di informazioni tra le cellule e nella trasmissione di impulsi nervosi. Esso, infatti, funge da messaggero intracellulare che consente alle cellule di rispondere agli stimoli provenienti da ormoni e neurotrasmettitori.

Le due principali funzioni fisiologiche del calcio presente nelle ossa sono di fungere da materiale strutturale e da serbatoio di questo ione.

La quantità di calcio nelle ossa che funge da serbatoio è in equilibrio con il calcio ionizzato sierico e il mantenimento di questo equilibrio è sotto stretto controllo omeostatico.

Lo scopo dell'omeostasi calcica è quello di mantenere costante il quantitativo di calcio presente nel sangue e il meccanismo con cui essa viene assicurata coinvolge diversi organi.

Il calcio nel sangue si trova per il 50% in uno stato libero o ionizzato, il 40-45% legato alle proteine e il restante 5-10% in uno stato complessato o chelato.

La concentrazione ematica di calcio ionizzato rappresenta il principale iniziatore dei meccanismi di regolazione del calcio nel corpo.

Se la sua concentrazione risulta bassa, nel corpo si attivano alcuni meccanismi per riportarlo alla concentrazione ideale ossia:
- Viene stimolata la secrezione di paratormone che a sua volta stimola la conversione, a livello renale, del 25-idrossicolecalciferolo (25-OH-D3) nella forma biologicamente più attiva e potente, 1,25-diidrossicolecalciferolo (1,25(OH)2-D3)
- L' 1,25(OH)2-D3, la forma di vitamina D3 più attiva nell'organismo, da un lato stimola l'assorbimento del calcio dall'intestino mentre dall'altro ne stimola il riassorbimento osseo.

Se invece le concentrazioni di calcio nel sangue sono normali o elevate viene stimolata la secrezione di calcitonina che non stimola la produzione di 1,25(OH)2-D3 e di conseguenza neanche l'assorbimento intestinale di calcio e il riassorbimento osseo. Inoltre, può indurre un aumento dell'escrezione renale di questo ione.

La quantità di calcio presente nella dieta può influenzarne il suo assorbimento a livello intestinale ma non tutto quello presente nella razione viene assorbito poiché i coefficienti del suo assorbimento dipendono anche dall'età e dalla taglia dell'animale, dallo stato e dalla forma in cui esso si trova nella dieta e dalla via di assorbimento intestinale che risulta più attiva.

Infatti, a livello intestinale l'assorbimento di calcio viene regolato attraverso due meccanismi. Il primo e il principale è un meccanismo transcellulare attivo, saturabile, regolato principalmente dalla vitamina D che avviene nel duodeno e nel digiuno prossimale. Il secondo è un meccanismo passivo, presente soprattutto nei cuccioli, che non dipende dall'attività della vitamina D ma dalla quantità di calcio presente negli alimenti ingeriti.

Il fatto che la via passiva sia influenzata dalla quantità di calcio presente nella dieta e che questa sia particolarmente attiva nel cucciolo fa capire quanto sia importante monitorare con precisione la concentrazione di calcio che contiene la razione per un animale in accrescimento al fine di evitare un suo eccesso o una sua carenza nell'organismo.

Un eccesso di calcio alimentare, in un animale in accrescimento, aumenta il rischio che esso sviluppi alterazioni scheletriche come l'osteocondrosi, la panosteite o la sindrome del radio curvo.

In un adulto, invece, può predisporre l'animale allo sviluppo di nefrosi, all'ingrossamento delle giunzioni costocondrali nonché, aumentando l'escrezione urinaria di calcio, favorire la formazione di precipitati che lo contengono.

Una carenza, invece, può indurre iperparatiroidismo secondario con un eccessivo aumento della produzione e del rilascio di paratormone a cui consegue un maggior riassorbimento osseo di calcio e una diminuzione della mineralizzazione ossea.

Nel cucciolo il risultato può essere la comparsa di rachitismo mentre nell'adulto di osteomalacia, con, in entrambe le fasce d'età, un maggior rischio di fratture spontanee e zoppia.

Il fosforo è un altro dei minerali fondamentali per l'organismo. Dopo il calcio è il secondo più grande costituente delle ossa e dei denti, ma rappresenta anche una componente strutturale dell'RNA e del DNA, nonché dell'ATP e dei fosfolipidi di membrana. Esso è essenziale per la crescita e la differenziazione cellulare, per il consumo di energia nonché per la formazione di amminoacidi e proteine.

Anche l'assorbimento intestinale del fosforo viene effettuato attraverso due vie, una componente saturabile, attiva e regolata dal 1,25-diidrossicolecalciferolo e dal paratormone e una passiva, non saturabile, che dipende dalla quantità di questo minerale presente nella dieta.

In condizioni di basso apporto alimentare di fosforo, il mantenimento della sua omeostasi nel sangue avviene attraverso un aumento del suo assorbimento a livello intestinale, una minimizzazione della sua escrezione urinaria e un rimodellamento osseo.

Una sua carenza può causare un rallentamento della crescita, scarso appetito, pica, deformità delle ossa e un maggior rischio di fratture.

Un suo eccesso, invece, può portare allo sviluppo di un iperparatiroidismo secondario, ad una diminuzione della mineralizzazione ossea, alla calcificazione dei tessuti molli nonché predisporre l'animale a sviluppare urolitiasi.

Inoltre, studi recenti hanno messo in evidenza una possibile relazione, nel gatto, tra un elevato apporto di fosforo alimentare e un maggior rischio di sviluppare una patologia renale cronica, soprattutto quando la principale fonte di fosforo non è rappresentata da alimenti naturali ma da sali contenenti fosforo inorganico.

Ciò che è stato scritto fino ad ora, mette in evidenza come ci sia uno stretto legame tra questi due minerali e come la regolazione della loro omeostasi dipenda da ormoni, sostanze e meccanismi comuni.

Proprio per questa ragione, quando si valuta il loro contenuto nella dieta, non bisogna solo guardare le quantità dei due minerali, presi singolarmente, ma anche il rapporto calcio/fosforo che contiene la razione.

Infatti, il corretto assorbimento di calcio e fosforo dipende anche da questo rapporto.

Se, ad esempio, la dieta contiene un eccesso di calcio, rispetto al fosforo, il calcio forma un complesso insolubile con il fosforo con conseguente diminuzione dell'assorbimento di quest'ultimo. Allo stesso modo alti livelli di fosforo o di fitati nella dieta possono inibire l'assorbimento di calcio.

Alcuni autori, addirittura, reputano questo rapporto più importante del contenuto alimentare dei due minerali presi singolarmente.

Il rapporto calcio/fosforo, secondo FEDIAF, deve rispettare dei valori minimi e dei valori massimi. Il minimo è uguale per tutti e corrisponde a 1:1, mentre il massimo varia a seconda dell'età dell'animale, dello stato fisiologico e della taglia.

Nelle prime fasi dell'accrescimento e in riproduzione, nel cane, il limite massimo indicato è di 1,6:1 mentre nell'adulto di 2:1.

Nella seconda fase di accrescimento il valore si differenzia a seconda della taglia dell'animale: per i cani che da adulti peseranno meno di 15 kg il limite massimo è di 1,8:1 mentre per quelli che arriveranno a pesare più di 15 kg resta di 1,6:1

Nel gatto in accrescimento FEDIAF indica un massimo di 1,5:1 mentre nell'adulto di 2:1.

Tuttavia, per decidere quale dovrebbe essere realmente il rapporto calcio/fosforo della dieta, bisognerebbe anche considerare la forma e la biodisponibilità del calcio e del fosforo che sono presenti nella dieta.

Se, ad esempio, ad apportare il fosforo presente nella razione fossero soprattutto alimenti vegetali, un animale dovrebbe assumere un quantitativo maggiore di questo minerale per riuscire a soddisfare i suoi fabbisogni e quindi il rapporto calcio:fosforo della dieta dovrebbe essere inferiore a quello che dovrebbe avere un alimento composto principalmente da carne.

La ragione risiede nella disponibilità differente che ha il fosforo a seconda dello stato in cui si trova.

Quello presente nella carne, si trova principalmente nella forma organica mentre quello nei vegetali è sotto forma di acido fitico. Tuttavia, il fosforo presente dei fitati non è completamente biodisponibile e sembra che solo un terzo di esso riesca ad essere assorbito dagli animali monogastrici.

BIBLIOGRAFIA:
- FEDIAF Nutritional Guidelines for Complete and Complementary Pet Food for Cats and Dogs, settembre 2020.
- Linda P. Case, leighann daristotle et all, Canine anf feline nutrition, third edition, 2011
- MS Hand, CD Thatcher, RL Remillard, P Roudebush & BJ Novotny. Small Animal Clinical Nutrition 5th edition. ed.   2010, chapter 6


Commenti all'articolo

Alessia - 29 settembre 2021 alle 17:59

Buonasera, non ho capito molto bene il dato del peso superiore a 15 kg, c'è un errore di battitura?
Grazie

Staff MyVetDiet - 29 settembre 2021 alle 19:32

Granzie mille della segnalazione Dott.ssa!
Effettivamente c'è un errore di battitura, perché il rapporto calcio/fosforo per cani che arriveranno a pesare più di 15 kg è di 1,6:1 e non di 1:6:1 come erroneamente riportato.

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