BLOG ALIMENTARE VETERINARIO
La nutrizione veterinaria secondo MyVetDiet
Il blog sullo stile di vita sano e consapevole da far adottare ai nostri amati cani e gatti.

Alimentazione, Nutrienti, Patologie

Considerazioni sugli acidi grassi nell'alimentazione del cane e del gatto.


mercoledì 25 agosto 2021


Considerazioni sugli acidi grassi nell'alimentazione del cane e del gatto

I lipidi sono macronutrienti che rivestono un ruolo fondamentale nell'alimentazione, poiché oltre ad apportare un'elevata quantità di energia, favoriscono l'assorbimento delle vitamine liposolubili e forniscono acidi grassi essenziali per l'organismo

Gli acidi grassi sono acidi monocarbossilici alifatici che differiscono fra loro per numero di atomi di carbonio e per la presenza o meno di doppi legami. In natura i lipidi sono costituiti prevalentemente da acidi grassi con un numero pari di atomi di carbonio, che vengono definiti a corta catena, se presentano un numero di atomi di carbonio compreso tra 2 e 6, a media catena, se costituiti da un numero di atomi di carbonio variabile tra 8 e 12 e, a lunga catena, se presentano un numero di atomi di carbonio tra 14 e 24.

Essi si differenziano anche per il modo in cui vengono digeriti, infatti, se gli acidi grassi che si liberano nell'intestino per idrolisi dei lipidi alimentari sono a media e corta catena, la maggior parte di essi attraversa intatta le cellule intestinali e viene riversata direttamente nel circolo portale mentre, se sono a lunga catena, vengono trasformati, all'interno delle cellule della mucosa intestinale, in chilomicroni e riversati nei dotti linfatici.  In linea generale minore è la lunghezza del trigliceride e maggiore è la facilità nella sua digestione.



Quali sono le funzioni che ricoprono gli acidi grassi all'interno dell'organismo del cane e del gatto?
Nell'organismo gli acidi grassi rivestono numerose funzioni di vitale importanza: sono parte integrante delle strutture lipoproteiche delle membrane cellulari, hanno un ruolo fondamentale nella regolazione dei processi metabolici e sono precursori dei mediatori dell'infiammazione raggruppati sotto il termine generico di eicosanoidi e rappresentati dai trombossani, dalle prostaglandine e dai leucotrieni.

Le famiglie degli acidi grassi polinsaturi omega 3 e omega 6 vengono definiti acidi grassi essenziali poiché i mammiferi non sono in grado di sintetizzarli ex novo, ossia non sono in grado di formare l'acido linoleico e l'acido linolenico a partire da acidi grassi saturi o monoinsaturi. Tuttavia, possono allungare e desaturare questi acidi grassi trasformandoli in altri acidi grassi polinsaturi. In particolar modo l'acido linolenico può essere trasformato in EPA e DHA e l'acido linoleico in acido arachidonico. Il gatto, presentando un'attività dell'enzima delta6- desaturasi quasi assente, non riesce ad effettuare quest'ultima conversione, infatti, in questa specie FEDIAF indica una quantità minima di acido arachidonico che l'animale deve assumere con l'alimentazione in tutte le fasi della sua vita.

La velocità e la capacità di desaturazione e allungamento degli acidi grassi polinsaturi dipende soprattutto dalla specie animale, in generale il cane e il gatto non hanno una grande attività di conversione neanche dell'acido alfa-linolenico in EPA e DHA, infatti, in queste specie il tasso di conversione viene stimato intorno al 10% circa.

Gli acidi grassi reputati essenziali nel cane e nel gatto comprendono l'acido linoleico (18:2n-6) e l'acido arachidonico (20:4 n-6), appartenenti alla famiglia degli omega 6, l'acido alfa-linolenico (18:3n-3), l'EPA (20:5n-3) e il DHA (22:6n-3) appartenenti alla famiglia degli omega 3.

A seconda della fase di vita dell'animale e delle specie, FEDIAF indica un quantitativo minimo di uno o più di questi acidi grassi che l'animale deve assumere quotidianamente.

I principali sintomi di una carenza di acidi grassi essenziali comprendono pelle squamosa, scarsa qualità del mantello, lesioni cutanee, alopecia, alterazioni delle funzioni riproduttive, fragilità dei globuli rossi nonché, nel cucciolo, un ritardo nello sviluppo e nella crescita e cachessia.

Tra i diversi ruoli che svolgono gli acidi grassi nell'organismo quello maggiormente studiato riguarda il loro ruolo nei processi infiammatori. Alcuni omega 3 e omega 6 rappresentano i precursori degli eicosanoidi, ossia un importante gruppo di molecole che agiscono aumentando o diminuendo la risposta immunitaria durante i processi infiammatori. In particolar modo l'acido arachidonico (omega 6) rappresenta il precursore di trombossani, prostaglandine e leucotrieni con azione prevalentemente "proinfiammatoria" mentre quelli prodotti a partire da EPA e DHA (omega 3) hanno un'azione più "antinfiammatoria". Inoltre, le vie metaboliche che portano alla formazione di acido arachidonico, a partire dall'acido linoleico, e di EPA e DHA, a partire dall'acido alfa-linolenico, utilizzano gli stessi enzimi (D5 e D6 desaturasi) creando una sorta di "competizione" tra queste due vie e, proprio per questa ragione, è importante, non solo il quantitativo di omega 3 e omega 6 che un animale assume, ma anche il rapporto omega 6:omega 3 presente nella dieta. Nelle diete per animali sani il rapporto ideale dovrebbe essere compreso tra 6:1 e 3:1.

Quanto viene richiesta una consulenza nutrizionale in presenza di cachessia?
Su oltre 6900 pazienti, tra cani e gatti, visitati da nutrizionisti veterinari nel periodo 2018-2021 è emerso che circa il 2,32% risulta affetto da cachessia. Tra gli animali sottoposti a visita nutrizionale perché cachettici, l'86,42% sono cani, mentre il restante 13,58% sono gatti. La distribuzione sessuale dei cani affetti da cachessia è quasi equamente divisa tra i due sessi perché il 47,14% sono femmine, mentre i maschi cachettici sono il 52,86%. La distribuzione tra maschi e femmine cachettici nei gatti è molto simile perché le femmine affette da cachessia sono il 45,46%, mentre i gatti maschi cachettici sono il 54,54%. Un altro dato interessante è considerare che tra i cani cachettici, in ben il 10,71% dei casi si tratta di cani cuccioli che non hanno ancora raggiunto l'età della maturità e tra questi il 60,00% sono femmine mentre il restante 40,00% sono maschi. Tra i gatti cachettici sottoposti a visita nutrizionale non figura alcun cucciolo.



In quali alimenti è possibile trovare più acidi grassi essenziali?



Alimenti differenti contengono quantitativi diversi di acidi grassi essenziali, tuttavia, tra gli alimenti che risultano commestibili ai cani e ai gatti, i più ricchi possono essere gli olii alimentari di origine vegetale e animale, il lardo, alcuni pesci azzurri e la frutta secca.

BIBLIOGRAFIA:
- Acidi grassi: cosa sono e a cosa servono


Lascia un commento

Prima di lasciare il tuo commento, raccontaci qualcosa di te: sei un utente già registrato al sito?


Sono già registrato su MyVetDiet.it
Sono un nuovo utente e non sono ancora registrato su MyVetDiet.it




Autorizzo ai sensi del Regolamento (UE) n. 679/2016 il trattamento dei miei dati personali
Accetto le condizioni contrattuali di MyVetDiet




Tags

lesioni cutaneepelle squamosa canepelle squamosa gattoscarsa qualità del mantello nel canescarsa qualità del mantello nel gattocane con alopeciagatto con alopeciaalterazioni delle funzioni riproduttive nel canealterazioni delle funzioni riproduttive nel gattoglobuli rossi fragili caneglobuli rossi fragili gattoritardo nello sviluppo e nella crescita del caneritardo nello sviluppo e nella crescita del gattosviluppo neuronale nel canesviluppo neuronale nel gattosviluppo della retina nel canesviluppo della retina nel gattoomega 3omega 6omega 9